Rubelli, in occasione del Salone del Mobile, lancia la sua prima collezione di mobili, progettata dall’architetto Luca Scacchetti: RUBELLI CASA.
RUBELLI CASA propone una prima serie di mobili, imbottiti e complementi, per un totale di circa quaranta articoli, rivendicando un proprio spazio originale ed unico nel mondo della casa e dell’arredo.
La collezione nasce da un viaggio sospeso tra contemporaneità e tradizione, carico di suggestioni, attraverso le forme, i colori, le linee, le superfici, i decori e i silenzi del moderno: dalle prime esperienze degli inizi del secolo scorso alla straordinaria produzione della scuola novecentesca lombarda nel periodo tra le due guerre, dai progetti degli architetti della Milano degli anni ’50 e ’60 – fondamentali per il design italiano - alle posizioni più radicali dagli anni ’60 e ’70 e alle successive ricerche di segni minimi ed assoluti, fino ad arrivare all’attuale mix design e decorazione.
Luca Scacchetti ha riletto questo enorme patrimonio con gli occhi di Rubelli, un’azienda che ha attraversato la storia della decorazione tessile, mantenendo nel corso degli anni un livello di indiscussa eccellenza.
Fondamentale, nel lavoro di progettazione, un processo di scelta quasi scientifico e razionale, per arrivare ad un’eleganza intesa etimologicamente, ossia come capacità e arte di selezionare, “eligere”, eliminare, togliere ciò che non serve. Decorare solo laddove decorare serve al progetto. Misura, non eccesso. E un certo e voluto distacco dai tempi più contingenti o veloci. Una contemporaneità destinata ad attraversare il tempo e a generare “permanenza” di forme, materiali e colori, basata su una rilettura colta ed attenta di esperienze passate della nostra modernità e inserendo frammenti della nostra stessa memoria di uomini contemporanei.
Un insieme di pezzi singoli, ognuno con la propria personalità, ma alla fine appartenenti allo stesso nucleo, alla stessa famiglia.
Imbottiti, contenitori, tavoli e sedie, complementi in legno, metallo, lacche, pelli e tessuti. Questi ultimi giocano un ruolo speciale, considerando che ogni pezzo può usufruire di un’infinità di “abiti”, di colori, di decori: velluti, cotoni, seta, lampassi, ricami. Una sorta di ecclettismo raffinato e colto sovraintende il tutto.
Nati tra Venezia e Milano i pezzi di questa collezione ne assorbono, per così dire, i caratteri essenziali. Da una lato, la decorazione, la magnificenza, il travestimento, l’esuberanza, i palazzi veneziani; dall’altro, la natura lombarda, il carattere apparentemente schivo, le case chiuse verso strada, ma in realtà custodi di giardini di stendhaliana memoria. Una Milano della grande tradizione del dopoguerra ove design e architettura vengono reinventati totalmente, generando i prodromi del fenomeno stesso dell’Italian design.
Questa prima collezione RUBELLI CASA è quindi è espressione di una linea milanese, razionale e riservata, che però risente qui e là di quella meraviglia e di quello stupore propri della città lagunare. Da qui forme inedite ed espedienti compositivi, come una gamba un po’ più magra, uno schienale inesistente, il sostegno di un tavolo annullato, un rapporto volutamente deviato: eccezionalmente sottile, esageratamente profondo, basso, alto, lungo.
Questa collezione ambisce a riprendere la strada in parte dispersa del progetto italiano e milanese, di quel mondo del design italiano che è ancora attuale con pezzi di assoluta contemporaneità, sfatando l’assioma novità uguale design; assioma che ha generato un frenetico quanto inutile abbandono delle forme della quotidianità con cui questa collezione, al contrario, interagisce.