COVERART disegnata da Mauro Pispoli per Taplab wall covering. L’immagine che diventa immaginario. L’immaginario evoca mondi condivisi e inclusivi. La musica come veicolo privilegiato per universalizzare il proprio immaginario. Esiste un quadro anomalo che ha reso possibile la trasmissione “pandemica” dell’immaginario musicale: è la copertina del vinile singolo a 45 giri, dell’album a 33 giri e del mix 12 pollici per Technics 1200 da consolle. Piccole opere ad ingombro quadrato che davano libero sfogo a grafici, artisti e illustratori con la vena sonora negli sguardi armonici. In un presente liquido e algoritmico, sono le cover l’ultimo baluardo solido di una musica che ormai si dissolve tra cloud e streaming. Copertine oggi vintage ma anche nuove copertine per vinili in tiratura limitata, destinati al mercato silente dei feticisti resistenti, ponti necessari per connettere il futuro liquido alla salvaguardia del miglior passato solido. Mauro Pispoli origina da quel quadro a larga tiratura, da un multiplo che oggi, a distanza di tempo, valutiamo col giusto peso e la necessaria importanza iconografica. Rock e Pop sono i poli sonori che aggregano le cover di maggior impatto nel mercato discografico. Pispoli è partito da solisti e band che hanno edificato storie dal tratto leggendario. Le loro cover originali sono state uno spunto d’ingaggio, una proteina visiva con cui l’autore sta montando il suo DNA figurativo, connettendo l’ideale copertina ad una forma plasmabile e dinamica dell’opera. Il primo passo è stato quello di entrare nei luoghi del vissuto sociale, dimensionando le immagini sulla misura degli spazi coinvolti. Non più solo piccoli formati ma stampe a misura d’ambiente, captando la virtù immersiva dei luoghi, diventando wallpaper pittorico e sensoriale. Entra in gioco la cultura urbana delle affissioni creative, il tema del poster a misura di presente, la logica antagonista delle fanzine ormai digitali; diversi passaggi che si mescolano alla matrice iniziale del formato domestico, quel codice sorgente da cui Pispoli elabora una propria declinazione su pareti di formato variabile. Il muro passa così da un modello passivo ad una superficie vibrante, simile alla pelle elettrica di un monitor. L’opera di piccolo formato si adatta ai processi liquidi delle immagini odierne, diventando mimetica e mutante. La forma del wallpaper conferma il processo dinamico di un tempo digitale. Signore e Signori, benvenuti nella COVER AGE… Gianluca Marziani