Informazioni su Bonacina 1889
MAGGIORI INFORMAZIONI SU BONACINA 1889
Chi siamo:
Ci sono nomi e date che segnano la vita di una azienda come ognuno di noi.
1889 • Giovanni Bonacina e la tradizione del passato
1951 • Vittorio Bonacina e la rivoluzione con Franco Albini
1980 • Mario Bonacina e il design per il futuro
Ci sono gesti e profumi che accompagnano ogni lavoro e quello dei Bonacina in particolare: è la loro maestria nel bagnare, piegare, asciugare e quell’aroma di paesi lontani che sprigionano le canne d’India, di Manau e di Manila.
Movimenti immutati nel tempo al servizio di un design che sgorga dalla materia stessa: nulla come il giunco impone scelte precise, studiate e per questo antiche e moderne insieme. Il saper fare ed il guardare avanti che sono da sempre nel dna della famiglia Bonacina.
A Lurago d’Erba Giovanni fece tesoro dell’arte dell’antico mestiere di canestraio e, più di un secolo fa, fondò la sua azienda ampliando ben presto la sua produzione con poltrone, salotti ed elementi d’arredo. Il successo non tardò ad arrivare con i riconoscimenti internazionali del 1909 a Londra e a Parigi e del 1910 a Roma e commesse importanti come la fornitura per il Grand Hotel Villa d’Este a Cernobbio (Como).
L’arredare ville patrizie proseguì per tutti gli anni ’40 e fece della Bonacina la migliore azienda italiana che produceva arredi in giunco e midollino in quel momento.
Quando nel 1951 Franco Albini ricevette l’incarico di disegnare due poltrone, l’architetto si rivolse senza dubbio a Vittorio Bonacina, che aveva acquisito una grande esperienza accanto al padre. La presentazione della rivoluzionaria “Margherita” alla IX Triennale – premiata con la medaglia d’oro – fu un momento storico per il mondo del design e l’inizio di una nuova vita per l’azienda, il primo passo per una proficua amicizia con grandi progettisti.
Un ricco archivio di disegni e prototipi custodisce con cura e passione la collaborazione fra maestri artigiani e nomi che hanno fatto la storia del design in Italia e nel mondo: Albini, Aulenti, Forges Davanzati, Gregotti, Mongiardino, Ponti, Sambonet, Travasa… una strada difficile ma coraggiosa e stimolante. Intuito e qualità straordinaria sempre riconosciuti alle Triennali, ai Compassi d’Oro dagli anni ’50 in poi, fino alle più importanti manifestazioni di design degli anni ’90 e del nostro secolo in giro per il mondo. Un posto speciale è riservato a pezzi famosi come la “Palla”, la “Margherita” e la “Gala” in musei come il M.O.M.A. di New York. Il Museum of Art di Philadelphia, il Montreal Museum of Fine Arts di Montreal, il Vitra Design Museum di Weil Am Rhein e il Museo del Design alla Triennale di Milano. Ancora, è infinito l’elenco di realizzazioni private e pubbliche che qualificano i loro arredamenti scegliendo Vittorio Bonacina come partner: il Musee d’Orsay a Parigi, realizzato da Gae Aulenti, è un esempio eclatante, così come i più recenti Sanderson Hotel a Londra progettato da Philippe Starck oppure l’Hotel Le Sirenuse a Positano e l'Hotel Caruso a Ravello.
Artefice di questa svolta è Mario Bonacina, designer, anima manageriale e memoria storica dell’azienda di famiglia. Sua è l’idea di riproporre in veste attuale alcuni pezzi storici e di spingersi, come aveva già fatto suo padre Vittorio, sempre “oltre” le qualità intrinseche della materia prima utilizzata. Nasce così la collaborazione con l’ultima generazione di designers – Bettoni, Colombo, Cananzi, Marco Zanuso jr…- e l’abbinamento del legno e del metallo al giunco e al tessuto di midollino. Al tempo stesso prosegue il percorso di sensibilizzazione della clientela verso questi arredi naturali e l’impegno ecologico nelle accurate tinteggiature all’ acqua.
Il lungo percorso di ricerca, approfondimento e sperimentazione su un unico materiale dà una connotazione ben precisa all’ azienda della fine degli anni ’90. Coerente con la propria capacità di lavoro “mono-materica”, Mario crea un punto di forza con il suo passato affermando ad ogni nuova collezione lo scopo culturale, al di sopra delle mode, del suo messaggio: il midollino viene visto, studiato e rivisitato dagli occhi di differenti designers, la passione e la lavorazione artigianale esclusivamente italiana del materiale, filtrati attraverso il patrimonio storico di famiglia, gli permettono di “aprirsi” con consapevolezza diversa alle idee e ai fermenti innovativi del design contemporaneo.
Dopo più di un secolo la Vittorio Bonacina continua così a essere, in tutto il mondo, sinonimo di prodotti in giunco e midollino di altissima qualità formale ed estetica.
Materials:
GIUNCO
in inglese rattan, è un materiale pregiato prodotto dalla natura. Viene coltivato nel sud-est asiatico e giunge a noi, dopo accurata selezione, per essere utilizzato nella produzione dei nostri mobili.
Caratteristiche del giunco sono: l’elasticità, la flessibilità e la leggerezza. Lavorato con sapienza a mano dai nostri artigiani altamente specializzati ci consente di realizzare una notevole varietà di eleganti pezzi d’arredamento di estrema robustezza e durata nel tempo. Dalla canna di giunco naturale, attraverso opportune lavorazioni di scortecciatura e trafilatura, si ottengono: il giunco senza corteccia, il legaccio di corteccia e il midollino.
GIUNCO SENZA CORTECCIA
curvato a fuoco, come il giunco naturale, si usa per costruire pezzi atti ad essere tinteggiati.
CORTECCIA
accuratamente trafilata e rifilata, viene adoperata per eseguire la legatura delle diverse parti dei mobili. Bagnata e intrecciata a trama e ordito consente di realizzare un bellissimo tessuto del caldo color miele. Non può essere tinta.
MIDOLLINO
si ottiene con la trafilatura della parte interna del giunco, in diversi diametri, nella versione tonda o piatta-ovale.
Bagnato e successivamente intrecciato permette di creare tessiture dai disegni più variati. E' adatto alla coloritura.
GIUNCHINO
è una varietà molto sottile del giunco, di colore rossiccio, viene utilizzato al naturale con la sua corteccia e non può essere tinto.
Chi siamo:
Ci sono nomi e date che segnano la vita di una azienda come ognuno di noi.
1889 • Giovanni Bonacina e la tradizione del passato
1951 • Vittorio Bonacina e la rivoluzione con Franco Albini
1980 • Mario Bonacina e il design per il futuro
Ci sono gesti e profumi che accompagnano ogni lavoro e quello dei Bonacina in particolare: è la loro maestria nel bagnare, piegare, asciugare e quell’aroma di paesi lontani che sprigionano le canne d’India, di Manau e di Manila.
Movimenti immutati nel tempo al servizio di un design che sgorga dalla materia stessa: nulla come il giunco impone scelte precise, studiate e per questo antiche e moderne insieme. Il saper fare ed il guardare avanti che sono da sempre nel dna della famiglia Bonacina.
A Lurago d’Erba Giovanni fece tesoro dell’arte dell’antico mestiere di canestraio e, più di un secolo fa, fondò la sua azienda ampliando ben presto la sua produzione con poltrone, salotti ed elementi d’arredo. Il successo non tardò ad arrivare con i riconoscimenti internazionali del 1909 a Londra e a Parigi e del 1910 a Roma e commesse importanti come la fornitura per il Grand Hotel Villa d’Este a Cernobbio (Como).
L’arredare ville patrizie proseguì per tutti gli anni ’40 e fece della Bonacina la migliore azienda italiana che produceva arredi in giunco e midollino in quel momento.
Quando nel 1951 Franco Albini ricevette l’incarico di disegnare due poltrone, l’architetto si rivolse senza dubbio a Vittorio Bonacina, che aveva acquisito una grande esperienza accanto al padre. La presentazione della rivoluzionaria “Margherita” alla IX Triennale – premiata con la medaglia d’oro – fu un momento storico per il mondo del design e l’inizio di una nuova vita per l’azienda, il primo passo per una proficua amicizia con grandi progettisti.
Un ricco archivio di disegni e prototipi custodisce con cura e passione la collaborazione fra maestri artigiani e nomi che hanno fatto la storia del design in Italia e nel mondo: Albini, Aulenti, Forges Davanzati, Gregotti, Mongiardino, Ponti, Sambonet, Travasa… una strada difficile ma coraggiosa e stimolante. Intuito e qualità straordinaria sempre riconosciuti alle Triennali, ai Compassi d’Oro dagli anni ’50 in poi, fino alle più importanti manifestazioni di design degli anni ’90 e del nostro secolo in giro per il mondo. Un posto speciale è riservato a pezzi famosi come la “Palla”, la “Margherita” e la “Gala” in musei come il M.O.M.A. di New York. Il Museum of Art di Philadelphia, il Montreal Museum of Fine Arts di Montreal, il Vitra Design Museum di Weil Am Rhein e il Museo del Design alla Triennale di Milano. Ancora, è infinito l’elenco di realizzazioni private e pubbliche che qualificano i loro arredamenti scegliendo Vittorio Bonacina come partner: il Musee d’Orsay a Parigi, realizzato da Gae Aulenti, è un esempio eclatante, così come i più recenti Sanderson Hotel a Londra progettato da Philippe Starck oppure l’Hotel Le Sirenuse a Positano e l'Hotel Caruso a Ravello.
Artefice di questa svolta è Mario Bonacina, designer, anima manageriale e memoria storica dell’azienda di famiglia. Sua è l’idea di riproporre in veste attuale alcuni pezzi storici e di spingersi, come aveva già fatto suo padre Vittorio, sempre “oltre” le qualità intrinseche della materia prima utilizzata. Nasce così la collaborazione con l’ultima generazione di designers – Bettoni, Colombo, Cananzi, Marco Zanuso jr…- e l’abbinamento del legno e del metallo al giunco e al tessuto di midollino. Al tempo stesso prosegue il percorso di sensibilizzazione della clientela verso questi arredi naturali e l’impegno ecologico nelle accurate tinteggiature all’ acqua.
Il lungo percorso di ricerca, approfondimento e sperimentazione su un unico materiale dà una connotazione ben precisa all’ azienda della fine degli anni ’90. Coerente con la propria capacità di lavoro “mono-materica”, Mario crea un punto di forza con il suo passato affermando ad ogni nuova collezione lo scopo culturale, al di sopra delle mode, del suo messaggio: il midollino viene visto, studiato e rivisitato dagli occhi di differenti designers, la passione e la lavorazione artigianale esclusivamente italiana del materiale, filtrati attraverso il patrimonio storico di famiglia, gli permettono di “aprirsi” con consapevolezza diversa alle idee e ai fermenti innovativi del design contemporaneo.
Dopo più di un secolo la Vittorio Bonacina continua così a essere, in tutto il mondo, sinonimo di prodotti in giunco e midollino di altissima qualità formale ed estetica.
Materials:
GIUNCO
in inglese rattan, è un materiale pregiato prodotto dalla natura. Viene coltivato nel sud-est asiatico e giunge a noi, dopo accurata selezione, per essere utilizzato nella produzione dei nostri mobili.
Caratteristiche del giunco sono: l’elasticità, la flessibilità e la leggerezza. Lavorato con sapienza a mano dai nostri artigiani altamente specializzati ci consente di realizzare una notevole varietà di eleganti pezzi d’arredamento di estrema robustezza e durata nel tempo. Dalla canna di giunco naturale, attraverso opportune lavorazioni di scortecciatura e trafilatura, si ottengono: il giunco senza corteccia, il legaccio di corteccia e il midollino.
GIUNCO SENZA CORTECCIA
curvato a fuoco, come il giunco naturale, si usa per costruire pezzi atti ad essere tinteggiati.
CORTECCIA
accuratamente trafilata e rifilata, viene adoperata per eseguire la legatura delle diverse parti dei mobili. Bagnata e intrecciata a trama e ordito consente di realizzare un bellissimo tessuto del caldo color miele. Non può essere tinta.
MIDOLLINO
si ottiene con la trafilatura della parte interna del giunco, in diversi diametri, nella versione tonda o piatta-ovale.
Bagnato e successivamente intrecciato permette di creare tessiture dai disegni più variati. E' adatto alla coloritura.
GIUNCHINO
è una varietà molto sottile del giunco, di colore rossiccio, viene utilizzato al naturale con la sua corteccia e non può essere tinto.
MAGGIORI INFORMAZIONI SU BONACINA 1889