Novissa

Dettagli che improvvisamente deviano dagli schemi, si interrompono e si spezzano per sorprendere l’occhio attento dell’osservatore: nei particolari di Novissa, collezione di ceramiche da tavola, ritroviamo i bagliori di un’ironia che ci riporta al Carnevale veneziano. Le eleganti dame ritratte provengono da acqueforti del ‘700 che illustrano gentildonne con gli abiti tradizionali della Serenissima: echi di un tempo in cui la ricchezza delle vesti era di per sé una maschera, che trasformava tutta la vita in palcoscenico, specialmente durante il Carnevale. Realizzate nel distretto della ceramica artistica di Nove, in provincia di Vicenza, con le terre del fiume Brenta, le componenti della collezione presentano decorazioni color testa di moro su sfondo bianco caldo, ottenute attraverso la tecnica a stampa della decalcomania, cui sono aggiunti dettagli dipinti a mano.

L’ispirazione
/Nó-vis-sa/ ‘Fidanzata’ in dialetto veneziano. Nella storia di Venezia, le ragazze da maritare appaiono strettamente legate ad uno degli eventi più tipici della città lagunare: la Regata Storica lungo il Canal Grande. Questa tradizionale parata di barche - solitamente preceduta dal Bucintoro, la galea di stato del Doge di Venezia - sfila ancora oggi durante l’antichissima Festa delle Marie, a celebrazione delle promesse spose (novisse) veneziane che, in un lontano episodio della storia della città, vennero rapite dai pirati per poi essere liberate da una spedizione organizzata dal Doge in persona.

La designer
Ad occhi aperti nel presente, alla ricerca di un’estetica nuova e leggera, per sognare le forme del futuro. Un lavoro sospeso tra unicità artigianale e precisione industriale, antiche tecniche di stampa manuale e incisioni grafiche tracciate a pantografo, linee rigorose abbinate ad asimmetrie impreviste.
Perché è nella differenza che si insinua l’idea progettuale, alchimia creativa che genera l’emozione impalpabile emanata dagli oggetti. Oggetti quotidiani, che con l’aggiunta di un tocco di poesia diventano protagonisti di nuovi rituali, in grado di trasformarsi in piccoli momenti di gioia ordinari.

L’artigiano
"Il tempo lento del nostro lavoro artigianale è la nostra fonte di soddisfazione".Qui, in questo laboratorio di Nove, si può percepire esattamente questo: musica classica in sottofondo, il suono dell'acqua che scorre nel ruscello, le sinfonie di chi dipinge cantando, e poi l’alchimia dei colori e delle terre che prendono forma. Ma si sa, il lavoro di ceramista è anche duro. Si dev’esser forti; e chi lavora in questo atelier è così orgoglioso da non ricercare la perfezione uniforme dei prodotti industriali, ma il carattere e la bellezza che solo l’esperienza e la mano di un artigiano devoto possono imprimere a queste ceramiche.