Inaugurato alla fine del 2016, lo Sheraton di Annaba si trova in una zona centrale della città, a ridosso della cittadella posta nella sommità della collina che ne delimita i confini. Il terreno in cui sorge la costruzione è di dimensioni relativamente limitate, in funzione delle quali il progetto è stato sviluppato principalmente in altezza per una ricerca di ottimizzazione funzionale.

La torre principale con i suoi 83 metri di altezza è caratterizzata da una facciata a doppia pelle che grazie a un gioco di tagli e trasparenze ne fa risaltare le forme plastiche generate dalla pianta curvilinea accentuando l’effetto di slancio verso il cielo. Al suo interno trovano spazio 187 camere standard, 15 suites executive e una suite presidenziale oltre alle zone comuni del business centre, della SPA, due ristoranti e la Club lounge.

La doppia pelle contribuisce al risultato estetico della costruzione, ma a priori è stata fortemente voluta dal team di progettazione per ricerca di comfort e risparmio energetico. L’involucro esterno protegge l’edificio soprattutto durante il lungo e caldo periodo estivo.

Le superfici vetrate sono state studiate con attenzione al rendimento energetico, alla resa cromatica della percezione dei colori dall’interno ed infine all’effetto estetico finale dell’insieme. Ciò ha comportato un lavoro di analisi delle interrelazioni tra pelle interna e pelle esterna sia nel caso di sovrapposizioni tra le due che in casi di esposizione diretta della sola pelle interna che nella posizione dello spigolo principale della costruzione si trova ad essere totalmente scoperta.

Le cellule che compongono la facciata sono state disegnate per essere montate tra loro staccate al fine di consentire il respiro dell’intercapedine tra le due pelli per tutta la sua altezza.

La lobby, il lobby caffe e il ristorante principale si trovano in un corpo separato dalla torre, ma ad essa collegato in continuità: “la bolla”. La “bolla”, seppur di dimensioni molto ridotte rispetto alla torre, risulta un elemento autonomo, capace di far soffermare l’attenzione su di sé senza risultare sovrastata.
L’idea ispiratrice della sua forma è nata dal guscio rigido del riccio mare. 

Inizialmente simmetrica, è stata successivamente gonfiata nella parte più lontana dalla torre per rendere armonico il suo incontro con la pensilina di arrivo all’albergo. L’obbiettivo è stato quello di far risultare entrambi i volumi incastonati nella parte inferiore della torre e dare un’idea di fusione tra loro mantenendo intatta la loro identità. Le aperture verso l’esterno della bolla richiamano il percorso della rampa interna andando a creare un prospetto che gioca sulla diversità e sul “disordine” delle aperture tenute però ordinate all’interno di una griglia a tre fasce dettata dal sistema distributivo interno.

La grande piscina esterna è collocata, con notevole impegno strutturale, sopra la sala banchetti che rappresenta il completamento dell’offerta dell’hotel e che può essere divisa in due o tre parti in funzione di specifiche esigenze di utilizzo. Il tennis, infine, è posto sopra al blocco dedicato ai servizi generali dell’Hotel.

S.I.H. Société d’investissement Hôtelière – Staoueli, Algérie

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