Fotografo: Stefano Aiti
Fotografo: Stefano Aiti
Fotografo: Stefano Aiti
A Parigi, Karman illumina il ristorante Les Amis de Messina
Modellini di treni. Ecco cosa vendeva l'antico negozio ottocentesco dove ora si trova il ristorante Les Amis de Messina, in rue de Réaumor, realizzato dallo studio di architettura siciliano mf2arch.it fondato dall'arch.Mariano Farinella.
Muri in mattoni rossi e pavimenti in resina scura fanno da sfondo a questo affascinante locale suddiviso in tre zone collegate fra loro da rampe a lieve pendenza ognuna illuminata con diverse lampade, tutte firmate Karman, azienda marchigiana con una spiccata vocazione al lighting design-decorativo.
La vetrina occupa tutta la dimensione del locale. Una seconda zona, posta a metà della struttura, prende luce da alcune finestre che si aprono sul cortile interno del palazzo dove si sviluppa un terzo ambiente composta da una struttura in parte in mattoni rossi, in metallo e in legno con una copertura in legno e vetro a quattro falde. Qui è presente un delizioso giardino d'inverno.
La logica progettuale si è basata sullo sviluppo di una sinergia dove il cibo, la materia, il linguaggio grafico ed i colori si sposano felicemente.
Questo concetto è il frutto di uno studio fatto direttamente sul cliente, una vera e propria operazione di UX user experience, sui suoi diversi momenti della giornata, dalla colazione fino alla cena.
Si trovano così diverse zone. Una Pasticceria, Caffetteria e “Epicerie Fine”, una zona dove vi è un bancone centrale “a isola” (comptoir d'epicerie) dove sono serviti piatti freddi preparati al momento con salumi e formaggi tipici ed l'atelier de Cuisine Gastronomique dove, si svolgono anche corsi di cucina e pasticceria.
Tutti gli spazi sono differenziati da diversi corpi illuminanti di Karman, che scandiscono i percorsi in funzione della luce: in gastronomia troviamo le materiche Biancaluce realizzate in cemento grezzo; nell'angolo cantina la bianchissima Gangster con interno in bronzo, come a ricordare i vecchi attrezzi utilizzati per lavorare l'uva. La cucina a vista è illuminata da quattro lampade Dharma ideate dal designer Edmondo Testaguzza quasi a voler sottolineare l'accento industriale dell'officina. Infine, nella sala privè, l’architetto Farinella ha scelto Lucilla, una lampada dal design minimale e allo stesso tempo molto raffinato.
Qui si apre un grande lucernario in ferro e vetro che rafforza il carattere industriale che si è voluto dare al locale.
Il mantenimento delle vecchie finestre che si aprivano sul giardino d'inverno del palazzo, il voler conservare i muri lasciati con le proprie mancanze sovrapponendo i vari livelli di intonaco originale, l'utilizzo di materiali naturali quali il ferro, il legno, la pietra, la ceramica smaltata e l'illuminazione discreta, vogliono creare un'atmosfera intima, quasi raccolta.
A partire dalla grande vetrata d'ingresso in ferro traforato e vetro, proseguendo dal marmo intagliato, dal legno sapientemente combinato una volta con la pietra ed un'altra col ferro lasciato al naturale, si è cercato di creare un forte contatto con il linguaggio architettonico esistente per ottenere uno stretto legame tra antico e moderno. Per questo motivo la scelta dei materiali e di tutti i dettagli che compongono il progetto, è stata fatta con l'obiettivo di misurare il progetto stesso con le caratteristiche originali dell'edificio, mantenendo il suo carattere industriale.
Passato e presente, antico e moderno, vecchio e nuovo. Questi gli ingredienti che hanno creato un'atmosfera suggestiva che ci porta a fare un tuffo nel passato come se il ristorante Les Amis de Messina si trovasse da sempre al numero 81 di rue de Réaumor.
Architect: Mario Farinella
Fotografo: Stefano Aiti
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