Fotografo: François Guillemin
Artigianalità della luce per la storica Maison di champagne Joseph Perrier
A Châlons-en-Champagne, vicino a Reims e nel cuore della provincia storica di Champagne, ha sede la Maison Joseph Perrier, azienda nata nel 1825 e attualmente guidata dalla sesta generazione della famiglia fondatrice. Joseph Perrier è simbolo di una tradizione champenoise di eccellenza tramandata negli anni. Più volte insignita a livello internazionale, la Maison si è fregiata fin dagli albori del più ambito dei riconoscimenti divenendo il fornitore della casa Reale d’Inghilterra, in particolare della Regina Vittoria e del Re Edoardo VII; da qui la Cuvée Royale che ancora contraddistingue i prodotti più rappresentativi. I fruttuosi terreni calcarei dell’intera area che circonda l’antico relais delle poste, divenuto sede delle attività operative della Maison, hanno permesso di spingersi in profondità: è nelle gallerie a un piano, senza strutture di sostegno, scavate in epoca gallo-romana per ottenere il materiale utile alla costruzione della città di Reims e successivamente trasformate in cantine, che il famoso vino francese viene prodotto, miscelato e lasciato a riposo. Più di 3 km in lunghezza di sotterranei profondi 20 metri, arricchiti da pertugi naturali che garantiscono una ventilazione ottimale, sono i luoghi perfetti per la maturazione dello champagne.
Nel 2019 un progetto ambizioso ha interessato l’azienda: il sito storico è stato completamente ristrutturato dall’architetto parigino Loic Thiénot dello studio Thiénot Architecture, al quale inoltre è stato affidato l’incarico di progettare nuove sale espositive, un luogo di degustazione, un negozio, la riqualificazione del cortile e alcuni uffici. Contestuale al progetto architettonico anche il progetto luce: le cantine, il nuovo giardino, gli spazi esterni hanno beneficiato di una metamorfosi che ha mostrato la loro storia per apprezzarne maggiormente la bellezza. Lo studio di lighting design Lumesens di Parigi, nella persona di Emeric Thiénot, ha curato il progetto illuminotecnico definendone primariamente le priorità e le molteplici esigenze richieste dalla committenza, avendo ben chiaro il concetto di comprensione globale delle problematiche dal punto di vista degli usi, del patrimonio, dei vincoli tecnici, dell'architettura, delle condizioni paesaggistiche, economiche e ambientali. Parametri che, associati ad un desiderio creativo innovativo, costituiscono la base di un progetto di illuminazione sostenibile. Lo studio Lumesens ha trovato il partner ideale in L&L Luce&Light non solo per motivi legati alle peculiarità intrinseche degli apparecchi, ma anche nella disponibilità da parte dell’azienda a creare soluzioni personalizzate. Afferma Emeric Thiénot: “cerchiamo il più possibile di utilizzare ciò che i produttori ci offrono, ma spesso ci troviamo costretti a trasformare le apparecchiature esistenti, sia con nuovi accessori da integrare all’apparecchio illuminante, sia cambiando l’ottica o la sorgente per ottenere un effetto, sia trasformando l’apparecchio per una specifica applicazione. Queste trasformazioni non sono quindi da considerarsi un valore aggiunto al progetto, ma sono le ragioni e le qualità intrinseche del progetto di luce".
Il vincolo principale era quello di mantenere inalterate le proprietà dello champagne stoccato nelle cantine ed evitare la formazione del “gusto di luce”: un difetto olfattivo dovuto alla reazione chimica della luce sulla riboflavina del vino. Per ovviare al problema, il lighting designer ha mantenuto il flusso luminoso inferiore ai 595 nm, richiedendo un colore della luce di 2200K. La luce a LED degli incassi nelle versioni con questa temperatura colore speciale in acciaio inox Bright 2.4 5W 24Vdc con ottica ellittica 13°X52°, invita il visitatore a passeggiare nel labirinto di gallerie e vivere un’esperienza unica e forte. Il suo occhio deve prima adattarsi alla luce calda e morbida per poter navigare, per essere poi sorpreso dal gioco di luci e ombre. Lungo il percorso, incontra proiezioni di luce che ricordano i riflessi d'acqua, misteriose sagome, originate dalle ottiche sharp dei proiettori Ginko combinate con due accessori ottici speciali realizzati da Lumesens.
In un caso vetri colorati inseriti nel cannocchiale, stile caleidoscopio, che generano effetti scenografici a pavimento negli incroci delle gallerie; nell’altro piccoli specchi mobili appesi agli apparecchi con fili di nylon, proiettano la riflessione sul soffitto in alcune aree delle cantine.
Di fondamentale importanza per la riuscita del progetto, l’affidabilità dei corpi illuminanti in acciaio inox AISI 316L, poiché l'umidità dell'aria miscelata con il materiale calcareo è spesso causa di un accelerato deterioramento degli apparecchi. All’esterno, altri Ginko illuminano l’insegna in ferro battuto che si staglia maestosa al di sopra delle colonne del cancello, all’ingresso della struttura. A illuminare i camminamenti del giardino alcune versioni speciali di Pasito 1.1 8W 2700K 150x90°, con finitura bianca, installati su colonnine di 600mm. Per un’uniformità ottica, gli stessi apparecchi segnapasso sono stati utilizzati nella parte inferiore e superiore dei passaggi coperti esterni, illuminandone anche la volta. La facciata dell’edificio ha visto l’utilizzo di Lyss 1.0 5W 2700K 10°x180°, proiettori da esterni posizionati strategicamente sulla parte più esterna del davanzale delle finestre che hanno creato un effetto di cornice luminosa alla facciata. Il progetto è stato premiato dall’Association des Concepteurs Lumière et Éclairagistes con il Prix de l’ACEtylène 2020 nella categoria Conception Lumière Intérieure.
Project
Thiénot Architecture
Light Planning
Lumensens
Fotografo: François Guillemin
Fotografo: François Guillemin
Fotografo: François Guillemin
Fotografo: François Guillemin
Fotografo: François Guillemin
Fotografo: François Guillemin
Fotografo: François Guillemin
Fotografo: François Guillemin
Fotografo: François Guillemin
Fotografo: François Guillemin