Fotografo: ©Filippo Poli
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Una casa di campagna si ancora alla linea dell’orizzonte, dove l’argine del torrente Tresinaro si pone come sfondo e scena del campo ambientale. Il progetto reinterpreta la porta morta tipica della pianura padana in termini contemporanei, andando a definire uno spazio passante cavo, che diventa il fulcro dell’architettura.
Il volume viene movimentato e deformato da due ali laterali che aiutano a radicare la casa nel lotto, senza estendere eccessivamente la superficie abitata e contemporaneamente costruiscono i cardini della composizione degli spazi interni ed esterni. Le ali sono connesse da uno spazio trasparente a terra e internamente a doppia altezza, che collega e connette gli spazi delle camere/studio al primo piano con un ballatoio galleria.
L’open space a terra colloca la cucina nell’angolo sud ovest in continuità con la scala, la sala tv nell’angolo nord est per lasciare a tutt’altezza lo spazio del focolare domestico e del living. Il porticato a sud come diaframma solare e pergolato a gelsomino configura l’estensione all’aperto del living, mentre le camere al primo piano proiettano la casa verso l’argine e la fondono con il lotto. Dall’altro lato l’ingresso privato alla casa si connette agli spazi di servizio della dependance e del garage attraverso un porticato sospeso di gelsomino.
Design Team:
NAT Office
Lead Architect: Christian Gasparini
Team: Martina Chiari, Matteo Lombardini, and Sara Piccinini
Structures: Luigi Salvo Engineer
Heating and Energy System: Termotecnici Associati
Landscape Design: Barbara Ponti
Building Contractor: LG Costruzioni
Fotografo: ©Filippo Poli
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