Fotografo: Artamonov Leonid Valentinovich
Fotografo: Artamonov Leonid Valentinovich
Fotografo: Artamonov Leonid Valentinovich
Progettazione di sanitari per 12.000 persone
Una delle sfide nella progettazione delle strutture per i grandi eventi consiste nel mettere in scena gli immobili per mezzo di un’architettura innovativa: non di rado questi oggetti diventano infatti autentici magneti per i turisti e pezzi di prestigio per le città o le associazioni sportive. È stato così anche per lo stadio del ghiaccio Bolshoy Ice Dome, costruito dallo studio di architettura Mostovik nella città russa di Sochi per i giochi olimpici invernali del 2014. Per l’utilizzo degli stadi, però, sono altrettanto fondamentali un’infrastruttura ottimale e la sicurezza degli approvvigionamenti. Questo comprende tutte le funzioni di servizio, anche e in particolar modo le aree igienico-sanitarie destinate al pubblico. Per la costruzione del Bolshoy Ice Dome sono stati utilizzati in totale circa 1000 prodotti sanitari delle collezioni O.novo, Subway e Omnia di Villeroy & Boch.
Lo stadio del ghiaccio Bolshoy Ice Dome è stato uno dei luoghi più imponenti in cui si sono disputate le gare delle Olimpiadi 2014 nella città russa di Sochi. È parte integrante del “Coastal Cluster”, l’insieme di tutte le strutture sportive disposte intorno alla “Medal Plaza”, teatro della consegna delle medaglie. Lo stadio del ghiaccio indoor, con una capacità di 12.000 posti, ha una forma che ricorda quella di una goccia d’acqua congelata o delle uova imperiali di Fabergé.
Una cupola a volta in vetro
Il culmine architettonico dello stadio è il tetto, che grazie a 38.000 luci a LED nelle ore notturne si illumina in vari colori e può essere utilizzato anche come display per la visualizzazione dei risultati delle competizioni. Durante il giorno, la superficie metallica in alluminio con la sua struttura argentea evoca l’immagine di gocce di pioggia congelate. L’involucro interno sottostante in vetro satinato crea una relazione tra l’interno e l’esterno. Nelle ore diurne il visitatore che si trova all’interno ha la possibilità di vedere la natura circostante e il Mar Nero, mentre di notte chi passa all’esterno può dare un’occhiata a ciò che accade all’interno attraverso la facciata in vetro. La cupola ellittica in vetro, alta 40 metri, ha una superficie di quasi 32.000 metri quadrati e un’apertura di 193 metri in lunghezza per 142 metri in larghezza.
Una progettazione “compressa”
Il visitatore accede allo stadio attraverso un ampio e grandioso atrio che ha la funzione di distribuire gli spettatori nelle file e conduce ai piani inferiori, dove sono ubicati gli impianti di approvvigionamento. Qui c’è spazio per le zone di allenamento e gli spogliatoi per gli atleti, il media center, gli impianti tecnici, il tunnel per le auto e i parcheggi. L’intera configurazione delle planimetrie segue la forma ellittica dell’edificio ed è orientata verso il centro, la superficie di ghiaccio. Tanto più ci si avvicina a questo punto centrale, quanto più compressa diventa l’organizzazione di forma e colore. Mentre l’atrio è caratterizzato da un’abbondanza di aria e vetro, pavimenti chiari, gallerie aperte, superfici arcuate e dal colore bianco, il rosso vino dei sedili dell’arena indica che ci si trova esattamente al centro dell’attenzione.
Piano di approvvigionamento
Un’infrastruttura di approvvigionamento ottimale è assolutamente essenziale per il corretto funzionamento di uno stadio. Oltre alle infrastrutture di base e al piano antincendio, questo comprende le aree per gli sportivi e per il personale, l’approvvigionamento e lo smaltimento per l’edificio e tutte le funzioni di servizio, come le aree adibite alla ristorazione e i bagni per il pubblico. In totale sono stati utilizzati circa 1000 prodotti sanitari delle collezioni O.novo e Subway di Villeroy & Boch in numerosi WC pubblici per uomini e donne e nei bagni privi di barriere architettoniche.
Il piano di climatizzazione e riscaldamento del padiglione si basa su uno scambio di calore tra la superficie ghiacciata e la temperatura ambiente. Il calore che viene sottratto al ghiaccio può essere sfruttato per creare un clima confortevole nell’area circostante. In seguito all’utilizzo dell’arena per le discipline sportive olimpiche sul ghiaccio, il Dome è diventato la sede della squadra di hockey sul ghiaccio dell’HK Sochi e inoltre viene sfruttato come padiglione polifunzionale e per l’organizzazione di concerti.
SC Olymptroy
Architekturbüro MC Mostovik
Fotografo: Artamonov Leonid Valentinovich
Fotografo: Artamonov Leonid Valentinovich