Fotografo: Hufton + Crow
Fotografo: Luke Hayes
Fotografo: Hufton + Crow
La Torre “storta” di Milano City Life, oggi denominata Torre Generali, progettata da Zaha Hadid Achitects svetta sulla città e si erge possente, nuovo landmark di un territorio dal mood avveniristico. Se il design della torre si vede, quello che non si vede ma che fa sì che un edificio così particolare stia in piedi, sono le strutture, visibili solo quando la costruzione “sale”. Merito del progetto di ingegneria strutturale realizzato da Redesco (Research-Design-Consulting), una vera e propria eccellenza italiana nel settore che ha firmato le strutture di alcuni tra gli edifici più importanti della modernizzazione della città negli ultimi anni.
La Torre
La concezione e lo sviluppo delle strutture per la Torre Generali rappresenta l’esempio perfetto di integrazione tra Architettura e Strutture. Partendo da un insieme complesso di problemi, il team di Redesco ha seguito un approccio olistico basato sulla premessa che “La Semplicità è Complessità Risolta” (K. Brancusi), dunque immaginando e sviluppando un Sistema strutturale che si adattasse alle richieste di Architettura, sicurezza, economia, funzionalità e costruibilità nel modo più efficiente.
Dall’inizio del progetto, si sono dovute affrontare alcune importanti sfide: prima tra tutte come risolvere la torsione della torre, generata dalla inclinazione delle colonne attorno al nucleo, scegliendo nel contempo i materiali, le forme ed i metodi costruttivi più efficienti. Una volta stabiliti i concetti base del progetto in termini di organizzazione e gerarchia degli elementi strutturali, Redesco ha deciso, a valle di una attenta valutazione di diverse alternative, di progettare una struttura in calcestruzzo armato, che rappresenta la soluzione che massimizza il rapporto benefici/costi.
Una struttura più efficiente ma estremamente più complessa da progettare e calcolare rispetto a qualunque soluzione in acciaio. Calcestruzzo significa un materiale altamente non lineare: le deformazioni della struttura evolvono durante e dopo la costruzione. Essere in grado di controllare e prevedere con precisione il comportamento evolutivo della struttura è stata la chiave per il successo, non soltanto per comprendere come le forze interne si sviluppano all’interno dell’organismo resistente, ma soprattutto per permettere di progettare e realizzare le facciate, gli elementi interni, gli impianti con tolleranze ridotte e senza sprechi.
La complessità del fenomeno resistente spaziale della Torre ha richiesto il ricorso ai metodi e strumenti più avanzati della Ingegneria Strutturale, e lo sviluppo di una importante mole di ricerca applicata. La guida del progetto da parte di ZHA è stata un elemento chiave per la riuscita, poiché la cooperazione creativa con gli Architetti ha portato ad una soluzione strutturale pulita, semplice ed estremamente ottimizzata nelle forme e nei contenuti, oltre ad una coerenza profonda tra tutti gli elementi dell’edificio.
Analogamente alla sfida posta dalla fisica delle strutture, l’innovazione di questo progetto consiste nell’aver implementato un metodo che si sposasse all’approccio parametrico di Zaha Hadid Architects. Tutte le simulazioni, analisi, disegno e dettagli strutturali sono stati sviluppati con strumenti avanzati e software proprietario che hanno seguito il metodo numerico praticato dagli Architetti nel progetto delle forme della Torre.
L’intero Progetto Strutturale, dalle fasi concettuali fino ai documenti per il cantiere, è stato creato attraverso strumenti parametrici. La fase finale del progetto è stata anche implementata in BIM, in complete coordinamento con le alter discipline progettuali. Il ruolo di Redesco nel Progetto Strutturale della Torre Generali si è sviluppato dalle fasi concettuali iniziali lungo tutte le tappe fino al progetto costruttivo per il cantiere, in modo da seguire ogni aspetto progettuale fino ai minimi dettagli, estrazione e liste di armatura, nodi delle parti in acciaio, e soprattutto di affiancare il Costruttore nella scelta dei metodi e fasi costruttive, sequenze, monitoraggio della struttura e valutazione dei risultati.
Il Podium
Redesco ha progettato le strutture della parte “free form” del Podium commerciale, ovvero la parte visibile al di sopra del livello della piazza superiore. La complessità di questa struttura discende dalla coesistenza di un numero molto elevato di vincoli contrastanti: da un lato, le colonne possono soltanto appoggiarsi sulla griglia regolare delle strutture del parcheggio sottostante, dall’altro la libertà di forma, il lay-out interno e la densità di funzioni contenute nel Podium hanno richiesto una strategia strutturale estremamente sofisticata.
L’organizzazione degli elementi strutturali è stata creata accoppiando parametricamente la superficie architettonica esterna da rispettare con i vincoli interni: l’intera intelaiatura strutturale è stata generata automaticamente combinando tutti i vincoli e le regole strutturali in un algoritmo grafico. Sulla base di questa intelaiatura, che comprende grandi luci, colonne in falso, sbalzi importanti, sono state eseguite operazioni iterative di ottimizzazione e semplificazione delle strutture fino a raggiungere la configurazione più efficiente e robusta. Tutte le strutture sono in acciaio, comprese le baraccature di facciata che consistono in centinaia di diverse centine di geometria complessa.
Infine, uno degli aspetti più sfidanti della struttura è costituito dalla sua costruzione a cavallo di diversi giunti strutturali: giunti tra le diverse parti della struttura del parcheggio sotterraneo e giunti tra la base della Torre e le strutture circostanti. E’ stato necessario uno studio sofisticato dei dettagli e del comportamento strutturale al fine di permettere a ciascuna parte di muoversi ed assestarsi indipendentemente. Anche per il Podium Redesco ha avuto l’incarico di progettare e seguire le Strutture dalle fasi concettuali fino al progetto costruttivo ed alla assistenza al cantiere.
Architects: Zaha Hadid Architects (ZHA)
Design: Zaha Hadid and Patrik Schumacher
ZHA Project Director: Gianluca Racana
ZHA Project Associate: Paolo Zilli
ZHA Project Architect: Andrea Balducci Caste
ZHA Site Supervision Team: Pierandrea Angius, Vincenzo Barilari and Stefano Paiocchi
ZHA Project Team: Shahd Abdelmoneim, Santiago F. Achury, Marco Amoroso, Agata Banaszek, Gianluca Barone, Cristina Capanna, Alessandra Catello, Sara Criscenti, Kyle Dunnington, Alexandra Fisher, H. Goswin Rothenthal, Marco Guardincerri, Subharthi Guha, Luciano Letteriello, Carles S. Martinez, Marina Martinez, Mario Mattia, Peter McCarthy, Giuseppe Morando, Massimo Napoleoni, Raquel Ordas, Annarita Papeschi, Massimiliano Piccinini, Matteo Pierotti, Line Rahbek, Martha Read, Arianna Russo, Luis Miguel Samanez, Mattia Santi, Letizia Simoni, Alvin Triestanto, Roberto Vangeli and Fulvio Wirz
ZHA Competition Team: Daniel Baerlecken, Yael Brosilovski, Ana Cajiao, Tiago Correia, Adriano De Gioannis, Yang Jingwen, Simon Kim, Daniel Li, Graham Modlen, Karim Muallem and Judith Reitz
Fotografo: Hufton + Crow
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