Wedge Coffee Table

Wedge esplora il progetto di un tavolo con forte espressione grafica, declinandolo sia nella versione dining che nella versione tavolino.

TAVOLO
Il gioco di masse, espresso dalla solida presenza scultorea delle gambe semicircolari di Wedge, fa da contraltare alla leggerezza dell’appoggio a terra, risolto con un taglio obliquo a punta di scalpello.
Tutto il volume del tavolo, che accoglie il piano di dimensioni generose, sembra perdere peso e appoggiarsi con leggerezza sulle punte, sfidando la legge di gravità.
L’effetto sorpresa è amplificato nella versione con il top in vetro con forma a botte, sulla cui superficie affiorano i semicerchi dei sostegni, distribuiti in maniera volutamente irregolare.
Il piano è previsto di forma rotonda, rettangolare o a botte con i quattro lati leggermente arcuati, con la possibilità di scegliere tra vetro bronzato, essenza di frassino colore Moka oppure marmo - Calacatta, Stone Grey e Nero Marquina.
Le basi, in metallo satinato colore Malto o in acciaio lucido - quest’ultimo di chiara ispirazione anni Settanta - sono abbinabili ai piani in marmo e in essenza. Esclusivamente nella combinazione con il top in vetro bronzato, le basi sono proposte rivestite in essenza wengé colore Moka.

TAVOLINO
Il taglio obliquo a punta di scalpello del volume massiccio delle gambe, di forma semicircolare, alleggerisce notevolmente la figura del tavolino, lasciando immaginare un appoggio in punta di piedi.
Un effetto visivo inatteso che rivela la cifra stilistica del suo autore, legata a un’idea progettuale improntata all’innovazione e alla sorpresa, e che si ritrova nel disegno del piano, sia in vetro che in essenza, che vede affiorare in superficie i semicerchi dei tre sostegni. Wedge si presenta con un top di dimensioni generose - nelle versioni rotondo, quadrato e rettangolare - in vetro bronzato o in essenza di Lauro Faia colore Moka, dalla particolare texture con effetto martellato, sostenuto da gambe in finitura acciaio lucido o in metallo satinato colore Malto, che bucano la superficie, pur rimanendo a essa complanari.